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DR5, i segreti di un successo-La trazione integrale per il 2.0 benzina


“Produrre auto che nascono dalla volontà del cliente”. È questa la filosofia cui si ispira il gruppo DR, una sapiente miscela di filosofia occidentale e orientale, con il design e la competenza manageriale italiana che sposano la produzione e il know-how cinese. E il SUV medio DR5 è la prova più eclatante del principio di cui sopra, perché il pubblico italiano (ed europeo) vuole oggi i SUV, ma accessibili, maneggevoli da guidare, dalle dimensioni non esagerate perché le nostre città sono estensioni spesso improvvisate di antichi borghi storici, e con tecnologie giuste, misurate all’effettivo uso che ne fa la media degli automobilisti. Poi c’è il prezzo commisurato al valore del prodotto e il successo della DR5 è solo logica conseguenza.
Dal punto di vista estetico, è evidente il richiamo alla “vecchia” Toyota Rav4, ma anche qui torna il principio che ispira l’azienda molisana, perché quel SUV nipponico (la generazione precedente l’attuale) è stato il vero iniziatore degli italiani al “culto” del fuoristrada urbano, accessibile e di medie dimensioni. Come quello, DR5 si propone poi con la semplice trazione anteriore o l’integrale oggetto della nostra prova, una soluzione a controllo elettronico che porta la firma Borg Warner, ovvero una delle aziende più esperte al mondo nello sviluppo di sistemi a trazione integrale. Il telaio si basa sugli schemi più diffusi oggi al mondo: MacPherson con barra stabilizzatrice all’avantreno e multilink all’assale posteriore, per un ottimo comfort di marcia e una buona tenuta di strada, che solo superati i 120 km/h denota qualche vibrazione, ma basta un’accorta equilibratura per risolvere il problema.
Il motore della DR5 integrale è un 4 cilindri 2.0 benzina da 128 CV a 5.500 giri, che sviluppa una coppia massima niente male di 174 Nm a 4.000 giri. Buone le prestazioni di punta per un SUV di oltre una tonnellata e mezza: 180 km/h la velocità e 12,5 l’accelerazione da 0 a 100, per consumi discreti di 8 litri di benzina per percorrere mediamente 100 km. Classico il cambio manuale a 5 marce, che “graffia” un po’ in scalata, mentre grande affidabilità la dà il sistema 4WD, il cui modulo di controllo interagisce con la centralina elettronica del motore e, raccolti i dati dai sensori del telaio e la velocità di rotolamento di ogni singola ruota, distribuisce automaticamente la coppia all’asse posteriore, fino ad un rapporto 50/50. In condizioni di marcia ordinarie, la coppia motrice viene invece trasferita esclusivamente all’asse anteriore.Davvero importante la dotazione di serie della DR5, a cominciare dai sedili anteriori riscaldabili esclusivi della versione 4WD. Ma poi, inclusi nel prezzo, ci sono la vernice metallizzata, anche per i paraurti e i retrovisori esterni, i fendinebbia, le utilissime barre sul tetto, i cerchi in lega da 16 pollici con pneumatici di gommatura generosa (215/65). All’interno spiccano i rivestimenti in pelle, anche sul pomello del cambio, i 4 alzacristalli elettrici e un antifurto perimetrale con chiusura automatica dei cristalli, il climatizzatore e un impianto radio-lettore CD/MP3 con comandi al volante e una presa Usb per lettori esterni. Decisamente inadeguata invece l’offerta di airbag di serie: solo i due anteriori frontali.Nel complesso DR5 è un’auto piacevole da guidare, che stupisce per la comodità degli interni e la semplicità del pannello strumenti, che rendono intuitivi i comandi e la loro lettura, e c’è da dire che le plastiche impiegate non risultano affatto “fastidiose” né di bassa qualità. Manca l’indicatore che segnala i consumi, sempre più presente su questo tipo di veicoli, e limitata è anche la scelta dei colori di carrozzeria, quattro tra argento, grigio, blu e nero. Un indiscusso valore aggiunto della vettura, lunga solo 4,285 metri, è il bagagliaio, che offre in posizione normale, con 5 persone a bordo, ben 480 litri di capacità, ma abbattendo la seconda fila di sedili si arriva fino a 1.275 litri. DR5 è proposta anche a doppia alimentazione, sia benzina/gpl che benzina/metano, ma è bene sapere che in questi due casi il bagagliaio riduce la sua portata normale da 480 a, rispettivamente, 350 e 290 litri.Con sede a Macchia d’Isernia, il gruppo DR è uno straordinario esempio di intraprendenza italiana: il fondatore e Presidente Massimo Di Risio ha trasformato i suoi 25 anni di esperienza di importatore e distributore di automobili in un progetto industriale che assembla in Cina veicoli e, originalmente, ha iniziato a venderli in Italia attraverso i canali della grande distribuzione e una testimonial d’eccezione come Anna Falchi. Ma oggi DR vanta anche 40 concessionarie in Italia, presto arriverà a 100, ma già con questa rete limitata è riuscita a fare della DR5 il secondo SUV medio più venduto quest’anno in Italia (dietro il fenomeno Nissan Qashqai), in tutto già 3.500 in 18 mesi. DR5 4WD costa 18.830 Euro, ma con l’incentivo DR in caso di rottamazione o permuta si scende a 17.830 €, stesso prezzo della versione bifuel a gpl (incluso l’incentivo statale, altrimenti l’auto costa 20.330 €). Costa invece 18.830 Euro, con incentivi statali e contributo DR, la DR5 benzina/metano, il cui motore 2.0 sviluppa però 110 CV anziché 128.
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