media della categoria. Metro alla mano, la lunghezza cresce di una decina di centimetri, raggiungendo i 389 cm totali. Lo stretching dei lamierati non impedisce comunque alla Toyota Yaris 2012 di sfoggiare proporzioni più sportive. Nel contempo, infatti, l'altezza diminuisce di un paio di centimetri (151 cm) e il passo si allunga di cinque (251) e, con la larghezza di 170 cm che resta invariata rispetto al passato, la Yaris sembra meglio piazzata sulla strada, anche perché la carreggiata anteriore sale di 15 mm.
Almeno in questo ambito, insomma, le misure contano, ma una bella differenza la fanno anche le scelte stilistiche. La Toyota Yaris 2012 ha un'aria meno scanzonata di prima, specie a livello del frontale, dove i fari assumono uno sguardo più minaccioso, assottigliandosi ed allungandosi verso i parafanghi. Al centro spicca una nuova mascherina, tagliata leggermente a V e messa in risalto da nervature che bordano anche la grande presa d'aria inferiore, che abbassa visivamente il centro di gravità della macchina. La fiancata e il posteriore sono sulla stessa lunghezza d'onda e mostrano linee più tese.
I benefici dello stretching si notano all'interno, dove la Casa dichiara che l'abitabilità è migliorata, con circa 3 cm in più per le spalle e 4 cm in più invece per le gambe dei passeggeri posteriori. Giudizi relativi a parte, la Toyota Yaris 2012 si dimostra molto accogliente proprio con chi siede dietro, che può contare su uno spazio all'altezza di quello offerto da macchine ben più grandi. Molto comodo è il pavimento piatto, mentre una tiratina d'orecchie va a chi ha deciso di rinunciare al furbo divano scorrevole, asso nella manica delle due edizioni precedenti. Su questa "svista" si può comunque chiudere un occhio, anche perché la lunghezza del piano di carico aumenta a 710 mm, con il volume utile base che lievita invece a 286 litri, considerando anche un utile doppio fondo.

Lontano dalla vista, la Toyota Yaris 2012 nasconde un pianale fresco di giornata, con sospensioni anteriori McPherson e posteriori a ruote interconnesse con braccio torcente. La nuova struttura permette un risparmio di peso di 20 kg, nonostante l'aumento della taglia della scocca. In materia di motori, invece, la nuova generazione non porta con sé grosse novità. La motorizzazione d'accesso è il mille a tre cilindri da 69 cv e 93 Nm, che fa coppia fissa con il cambio manuale a cinque marce ed è capace di accontentarsi di 4,8 litri ogni 100 km. Per chi cerca più brio c'è invece il 1300 da 99 cv e 125 Nm, che può essere abbinato al cambio manuale a sei marce o a quello a variazione continua 7-Multidrive S, con consumi rispettivamente di 5,4 e 5 litri/100 km. A completare il gruppo c'è poi un 1400 turbodiesel D-4D da 90 cv e 205 Nm, con trasmissione manuale o robotizzata a sei marce, accreditato di consumi di 3,9-4 litri sui canonici 100 km. Più avanti la famiglia si allargherà con l'arrivo di una variante ibrida.
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